stampata il :
24/11/2024

 

Acquapalombo, Il paese dei vecchi sentieri

Si narra che la provenienza del nome è dovuta alla scoperta di una sorgente d'acqua da parte degli abitanti della zona, che vedevano volteggiare una palomba nello stesso punto, ma il paese di Acquapalombo è di sicura importanza medioevale per quanti andavano da Terni a Spoleto , seguendo quel sentiero di mezza costa che passa poi per Appecano, quindi per Pracchia fino a Porzano ( per chi andava a Spoleto ) o Macerino ( verso Acquasparta e quindi Todi ).Insieme ai Santi di Battiferro faceva parte del sistema difensivo della vallata : confine del Ducato di Spoleto e dello Stato Pontificio. Il territorio, conosciuto come Terre Arnolfe, è stato molto spesso conteso politicamente dai confinanti e a tutt'oggi ha notevoli influenze della curia spoletina.Paese arroccato su un piccolo colle a dirupo sulla vallata a 520 metri di altitudine , ha conosciuto anche una certa presenza abitativa  fino agli anni 70 , quando ancora erano comunque residenti 200 persone circa. L'esodo verso la città e soprattutto l'abbandono di attività di pastorizia e agricoltura per le attività industriali sorte a Terni ( in particolare le acciaierie ) hanno progressivamente spopolato il paese, che è rimasto meta estiva dei proprietari delle case abitate magari prima dai genitori. Da Acquapalombo parte il sentiero più breve e più veloce per il monte la Croce, meta escursionistica di molti ternani